giovedì 29 luglio 2010

"Apres Midi-Ormeggiando"- Tony Pagliuca


Chissà come si muove un recensore di “mestiere” ?!
Esisteranno sicuramente delle linee guida da cui scostarsi, poco o tanto, a seconda della voglia di lasciarsi andare?!
L’ascolto di un lavoro musicale equivale per me a un viaggio con la mente, con spazi temporali enormi che si dilatano e si rimpiccioliscono in un secondo. Riaffiorano mille ricordi, immagini e aneddoti, e spesso i suoni diventano un veicolo per superare ogni tipo di confine.
Non posso non parlare di “Apres Midi - Ormeggiando di Tony Pagliuca, senza spendere qualche parola su ciò che hanno rappresentato per me le ORME, a inizio anni settanta.
Ricordo perfettamente il momento in cui entrai in contatto con “Collage”, con la sua particolare copertina, e con quella musica così differente da quella delle “vecchie ORME”. Non voglio fare graduatorie di merito, peraltro opinabili, tra i gruppi dell’epoca, ma da sempre considero “Collage” il primo atto del prog italiano.
Non è cosa da poco… è storia musicale, la nostra storia musicale!
Pochi giorni fa ho letto su “contrAPPUNTI”, il trimestrale del CSPI, un’intervista in cui Aldo Tagliapietra affermava che la vera anima prog del gruppo era quella di Pagliuca, ovvero di quel tastierista, veneto d’adozione, che nel 1979, con “Florian”, provocò il cambio di rotta, verso strutture classiche e acustiche inusuali, per il gruppo e per il suo seguito.
Ma la vita ci cambia in ogni rappresentazione del quotidiano, così come cambia il contesto, e ci ritroviamo costantemente tesi verso nuovi progetti. Sarà brutto quel momento ( e prima poi arriva, inesorabile) in cui verrà a mancare la voglia di progettare!
Mi ritrovo ora in mano questo “Apres-Midi….” dopo svariati ascolti, il primo dei quali in estremo relax, completamente isolato, col le cuffiette, davanti alle onde del mare.
La sensazione è quella di un ritorno alle radici, all’essenza, al punto di partenza, e forse ancora oltre.
Un album (bello chiamarlo così!) con un unico protagonista, il pianoforte di Tony Pagliuca.
Ma i tasti non si muovono da soli e il pianoforte non ha idee, ma va “alimentato”.
Ho provato a immaginare lo sforzo enorme che portò, molti lustri fa, all’elaborazione di “Collage”, rendendolo un prodotto progressivo, pieno di innovazioni, di mix tra classico e rock, di assimilazione di messaggi d’oltremanica… avanguardia pura.
Ora, parte di quei brani (un terzo dell’album) sono riproposti nella veste più essenziale, in una composizione musicale complessa, che richiede una buona dose di attenzione d’ascolto.
Sono dodici i brani, tutti realizzati in studio, con l’eccezione di “Aliante”, derivante da una fortunata performance dal vivo.
Lavoro enorme, durato tre anni, con la supervisione di Giampiero Reverberi.
Spesso chiedo ai musicisti che incontro, quale sia l’importanza dei testi in ciò che realizzano, e ricevo sempre versioni contrastanti. Quasi tutti i brani di “Apres Midi…” erano in origine provvisti di liriche e ora hanno subito una sorta di trasformazione, che però non le rende copie, ma piccoli gioielli originali che brillano di luce propria, e le immagini che ne derivano lasciano senza respiro, forse non tutti, ma di sicuro chi possiede sensibilità e virtuosismo d’animo.
Non mi è chiaro se esista un filo conduttore esplicito (ovviamente esiste per l’autore che possiede il link tra tutti i brani) ma mi piace soffermarmi sul titolo e immaginarne un possibile significato.
Apres Midi” è un termine francese che indica il pomeriggio … la seconda parte attiva della giornata.
Forse la proposta di Pagliuca, frutto di grandi sacrifici, è la sua seconda “faccia” artistica, quella che gli si addice in questa parte di vita, e che proseguirà, magari in attesa di una terza fase che potrebbe essere “la nuit”, ancora tutta da scoprire.
E “ormeggiando”, riflettendo, aspettando i frutti del presente, si può pensare al futuro, a quel progettare a cui accennavo prima.
Bellissima la copertina( Canzoniere notturno) del compianto Walter Mac Mazzieri, colui che mise la firma su “Uomo di Pezza”: lacrime sulla maschera di luna, umana, oscura, che naviga romanticamente in gondola, osservata nel suo incedere dalla forza della natura che imbriglia la luna stessa … quella vera.
Anche io sono rimasto “imbrigliato “ nell’ascolto dei brani.
In alcuni momenti l’emozione è risultata talmente forte da commuovermi, essendo io incline a lasciarmi guidare dai miei sentimenti più forti, o deboli, a seconda dei punti di vista.
Forse tutto ciò condiziona il mio giudizio, perché, anche questa volta, non sono stato capace di far prevalere gli elementi oggettivi, dal momento che Tony Pagliuca mi ha “tirato fuori” parte della mia vita.
Non credo possa essere considerato un disco per tutti, perché è un CD su cui non si arriva per caso, ma lo si deve ricercare e volere con forza, e non tutti sono disposti a soffrire, gioire, riflettere e ricordare, ascoltando immagini in musica.
Mi piace sottolineare il titolo dell’ultimo brano, “Collage”, cioè quello con cui, per me, tutto iniziò e che ora ha il compito di cesellare questo sogno musicale.
Promuoverò in tutti i modi possibili, questo incredibile “Apres Midi- Ormeggiando”, e ringrazio a nome di tutti gli amanti della buona musica Tony Pagliuca, per il regalo inaspettato.


Apres Midi- Ormeggiando

1. Gioco di bimba
2. Aliante
3. Venerdì
4. Verità nascoste
5. Aspettando l’alba
6. Immagini
7. La fabbricante d’angeli
8. Era inverno
9. Se io lavoro
10. Cemento armato
11. Sguardo verso il cielo
12. Collage